L’unico modo di liberarsi di una emozione era lasciare che l’anima si ammalasse del desiderio delle cose proibite e la passione di ciò che le stesse potevano fare esplodere
Ricercare il senso dentro.
Nei solchi lasciati dalle orme degli animi,
come passanti leggeri o voluttuosi
timorosi od avventati,
cinici o pavidi.
Persino romanticamente vuoti
Comunque, in transito.
Nel mio animo
In tutto quell’ingorgo di umanità, di accadimenti e di maraviglie
la pace raggiunta,
non contaminata,
aveva vuotato il coppiere delle gioie residue,
della mente e del corpo.
Le condivisioni, palpate ed odorate,
non valevano un rifugio,
ma scivolavano via lungo solchi incisi
su pagine diventate incolori.
Aveva chinato lo sguardo,
al vespro,
al vicino orizzonte
giallo ed immobile,
rotto dalle lunghe e sottili corse nere ed ondulate di sciami muti.
I rumori,
contornanti il corpo,
Restavano
L’anima si era dispersa
come un profumo leggero
nell’evanescenza del suo respiro,
ribelle e fragile.
In attesa.
– “E doveva morire “fuori” per rinascere”-si disse …
Da quella fine si sarebbero ricomposte forme più tangibili
Oltre l’inevitabile suo costante e leggero volo.
Nello spazio calpestato da passi sonori che ridisegnavano i bordi del passato,
l’aria avrebbe mosso il fumo opaco e fitto dei pensieri.
“E doveva volare” si disse …
Poi osservò lì,
dove giaceva la morbida sagoma della sua vita.
Mai silenziosa.
Scrutò i colori dei pensieri adagiati sulla fronte
“Lo spleen ideale del poeta dentro,
diventava la divinazione dell’immagine del quotidiano,
nelle lotte, nelle angustie, nei sogni …
che viveva nell’affanno indifferente dello spazio”
Si raccontò
E promise a se stessa che oggi doveva
“coglierne la linfa in un Elevato Smarrimento”
tentando solo la fuga nelle parole trascritte.
Dopo,
Impastando i colori con i sapori dell’anima
nell’angolo,
in un brivido imprevedibile che afferrava lo spleen,
-sonno estremo per i più-
Dipanò tutte le altre maglie del gomitolo della memoria
Ed allora il grido dell’anima,
le afferrò lo spirito incupito
e la sospinse
Verso la solitaria quiete.
2018